giovedì 14 giugno 2012

Audiocassette, lato A

Negli primi anni '80 nell' auto dei miei c' era l' autoradio a cassette, mi ricordo cose tipo Venditti, Bennato, De Andrè, e devo dire che non avevo nulla in contrario al loro ascolto.
La prima scelta autonoma riguardo alla musica scattò nel giorno della prima comunione, era l' 85 e ricevetti in regalo la cassetta di Luis Miguel con quel capolavoro trash di "Noi ragazzi di oggi".
Mi ribellai d' istinto a quello schifo di ascolto, difatti la cassetta non durò a lungo, credo non più di un paio di settimane, dove ascoltai il nastro al punto da provare ribrezzo.
Mi incuriosivano di piu' le scelte musicali del mio cugino più grande, al punto da chiedergli di donarmi qualcosa di suo, scelse prima una cassetta mista con dentro Duran Duran, Bronski Beat e altre cose anni '80 di stampo new wave, poi infine mi passò un trittico di cassette acid house registrate in una discoteca dell' epoca, tre cassette di tre colori diversi, e quelle di fatto furono le prime sonorità ad avermi agitato (e soprattutto mescolato) positivamente.
Avevo 12-13 anni, e da li incominciai un nuovo capitolo in fatto di scelte musicali: dapprima ritornai ai cantautori tipo Springsteen, Tears for Fears o Elton John, oppure a cose di tipo commerciale, come le compilation doppie del Festivalbar.
Se avessi conservato tutte le batterie usate del walkman, credo che non mi sarebbero mancate le munizioni per dichiarare guerra a Luis Miguel.
Intanto stavano finendo gli anni '80...(e il lato a).


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