domenica 10 giugno 2012

L' altra fedeltà possiede nome e cognome

Anni fa passavo molto tempo al negozio di dischi e si ascoltava di tutto, pile e pile di vinili di qualsiasi genere.
Funzionava cosi': il martedi' arrivavano tutte le novità musicali fresche di stampa, e con i colleghi dj ed amici si disquisiva sul sound o sul"tiro"di una tal produzione, le labels erano brand forti.
Educatamente si disputava una sottile guerra per accappararsi"la chicca"del momento, ricordo meno generi e sottogeneri, nei 90's esistevano semplicemente l' House music e la Techno, entrambe con tutte le possibili combinazioni di raffinatezza o potenza.
Che bella la Lira e che bello il benessere economico!
Se compravo 8 dischi a settimana sappiate che almeno 2 erano stati acquistati sulle ali dell'entusiasmo del disco ascoltato precedentemente, al secondo ascolto quei 2 dischi finivano inesorabilmente nel tugurio dei"pacchi"...anni dopo, di certe ciofeche discografiche ne ho fatto un grande sacco nero e ne ho occultato i cadaveri.
Con l' esperienza ho capito uno degli errori fatti, ovvero il fascino del nome scritto sulle copertine, colleghi che compravano certi dischi senza nemmeno averli ascoltati...ah beh! spesso ci son caduto anch'io nel tranello della fascinazione del"nome".
Dal quel momento non ho più letto nomi-titoli ed etichette sui dischi che ascoltavo, mi interessava solo quello che diceva il mio orecchio sinistro, libero finalmente di collezionare ed utilizzare solo i dischi che istintivamente mi avevano colpito, in ogni caso quella fu una buona scelta, ci fu un approccio più meritocratico.
Ma ci sono sempre artisti che possiedono una marcia in più degli altri, e se alla fine ti innamori di un disco finirai per ricordarti il nome di chi l' ha fatto.
Qui mi limito a parlare di dj e club culture, persone e dischi di questa "nicchia" che, vi piaccia o no, hanno influenzato e contaminato da almeno da 40 anni anche la musica cosiddetta "di massa".
Imparate a fidarvi del vostro orecchio, lasciate perdere recensioni e consigli riguardo alla musica, che volente o nolente rimarrà sempre di pertinenza personale.
E giusto per spirito di contraddizione rispetto a quanto detto sopra, un nome fatemelo fare:

Axel Boman...(un tale che a mio parere fa dischi intelligenti e a prova di puntina).





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